Avete deciso di candidarvi per le selezioni UWC? Allora questo post fa per voi.
Innanzitutto, se foste ancora in dubbio se candidarvi o meno: candidatevi. Che veniate ammessi ad uno dei collegi o meno, le selezioni saranno una bellissima esperienza che non rimpiangerete di aver fatto.
Paura di candidarvi e poi non venire presi? Chiedetevi se per voi è meglio sognare e poi venire delusi o non sognare affatto, e avrete la risposta.
Punto primo: le selezioni UWC non sono un concorso, né una gara. In entrambe si tratta di misurarsi in una determinata capacità/competenza, per entrambe ci si può preparare studiando o esercitandosi. Le selezioni, d’altro canto, servono a vedere quanto un candidato è adatto all’esperienza UWC. Non potete esercitarvi ad essere adatti a UWC. Non avete alcuna influenza su questo aspetto; o lo siete o non lo siete, e questo lo deciderà la Commissione Nazionale Italiana (CNI).
Punto secondo: UWC è un movimento, oltre che un gruppo di scuole. Le selezioni possono anche aiutarvi a capire se davvero volete farne parte. Importante: non dovete frequentare un collegio per far parte del movimento, ci sono molti modi per partecipare. Se vi accorgete che volete far parte del movimento solo se vi ammettono ad un collegio, forse UWC non è per voi. UWC è molto più di un’esperienza figa di due anni.
Punto terzo: i selezionatori vi provocheranno. Vi faranno domande che non possono avere una risposta giusta o esauriente. Troveranno dei buchi nel vostro ragionamento e si impunteranno su questi. Lo fanno per mettervi alla prova, per farvi usare tutte le vostre risorse creative, perché è il modo migliore per loro di capire chi siete. Sarà intimidatorio, stancante e un po’ irritante; la cosa migliore che potete fare è ricordare che i selezionatori sanno che non siete stupidi, e prenderla come un gioco.
Punto terzo, addendum: i selezionatori in realtà sono carinissimi, anzi, santissimi. Ricordate che fanno tutto questo su base volontaria senza percepire alcun compenso, solo perché vogliono che altre generazioni di ragazzi possano fare l’esperienza UWC. Perciò siate rispettosi e ringraziateli, sempre.
Punto quarto: parlate esclusivamente di cose che conoscete bene, soprattutto nella domanda scritta. La domanda scritta sarà la base per tutte le domande di attitudine personale che vi faranno alle selezioni. Di qualsiasi tema, attività o esperienza che parlate, dovete saperne abbastanza per raccontarne liberamente e anche per manovrare intorno ad eventuali domande trabocchetto da parte dei selezionatori. Se scrivete o dite qualcosa solo per fare bella figura, il rischio di fare qualche brutta gaff è molto grande.
Punto quinto: parlate di cose che vi rendono voi stessi,
non “il candidato perfetto per UWC”. Qualcosa come “il
candidato perfetto UWC” non esiste, così come “la classica
persona UWC”. Vengono ammessi estroversi e introversi, leader e
seguaci, topi di biblioteca e avventurieri, idealisti e pessimisti.
Solo i selezionatori conoscono i criteri di valutazione. Fidatevi del
giudizio dei selezionatori: se siete adatti all’esperienza UWC,
verrete selezionati.
Una cosa è certa: se parlerete solo di
quanto amate viaggiare, quanto amate conoscere culture
diverse, quanto rispettate l’opinione degli altri, quanto
vi sentite cittadini del mondo, irriterete sia i selezionatori che
gli altri candidati.
Punto sesto: potreste non venire selezionati. E
in qual caso, ricordatevi: non è un giudizio sulla vostra persona,
ma solo sul fatto se in quel momento della vostra vita siete adatti
all’esperienza in un collegio UWC.
Fate le selezioni con un
piano B in mente, ancora meglio se avete anche un piano C e un piano
D. Non avete alcuna influenza sull’esito delle selezioni. Non potete
esercitarvi ad essere adatti a UWC.
Vedete le selezioni come
un’esperienza fine a se stessa: un’occasione per mettersi in
gioco, scoprire nuovi lati di sé, confrontarsi con altre opinioni e
conoscere tante persone fantastiche.
Conoscere nuove persone è stata la cosa che mi è piaciuta di più, forse anche la cosa più importante. Ho scoperto altre vite, altre visioni del mondo, altri sogni; mi sono goduta la connessione che c’è solo tra persone di animo affine. Non importa se andranno a Duino con me, se andranno ai collegi di Friburgo o della Cina, se non sono stati ammessi e passeranno il quarto anno in Danimarca o rimarranno a casa loro. Sono felice di aver passato questa bella e importante esperienza della mia vita – le selezioni UWC – insieme a loro.
Le selezioni mi sono servite anche per conoscermi un po’ meglio. Come dice Epitteto: sono le difficoltà a mostrare gli uomini. Le selezioni sono state così impegnative da far cadere ogni mia maschera, anche quelle che non sapevo di aver indossato.
Che veniate ammessi ad uno dei collegi o meno, le selezioni saranno una bellissima esperienza che non rimpiangerete di aver fatto.
Punto sesto, addendum: scambiatevi i contatti con gli altri candidati! Durante l’attesa per sapere l’esito, avrete bisogno di parlare con qualcuno nella vostra stessa situazione.
Punto settimo: per domande o curiosità, oltre che a scrivere qui nei commenti, potete scrivere a uwc_21 su instagram. È l’account di noi studenti UWC italiani 2019/21, e risponderemo volentieri!
Fortes fortuna adiuvat. In bocca al lupo!
N.