E adesso è passato più di un mese, e forse me ne sto rendendo conto. Non mi sento (ancora?) a casa: mi sento come un’ospite moltissimo benvenuta in un posto che conosco bene. Mi sto affezionando a certi dettagli: mangiare merendine al cioccolato in camera di M., T. che canta quando si fa la doccia (e da camera mia sento tutto), cenare a porto guardando il tramonto, cantare di notte su fore balcony guardando il castello e ascoltando il mare, le passeggiate notturne per le stradine di Duino… Ma sono tutte cose ancora nuove, che non ho vissuto a fondo – perché è passato solo poco più di un mese.
Venerdì in cento del collegio siamo andati allo sciopero per il clima a Trieste. La sera prima ci eravamo trovati in fore dayroom e avevamo fatto i nostri poster per la manifestazione, con pennarelli e colori acrilici, usando cartone dismesso dal Conad qui vicino. C’erano gli slogan più classici, come “act now or swim later”, “as the oceans, we rise”, “the only thing hotter than me is this planet” (love you, Marta); ingegnose variazioni sul tema, come “there is no planet B! where Palestine can be free!”; e vere e proprie perle: “don’t be a fossil fool”, “error 404: future not found”, e “ma che cazzo”. Tutti in un solo bus, o anche in due, non ci saremmo stati, quindi abbiamo deciso di distribuirci su più corse. La manifestazione iniziava alle 9, con M. ho preso il bus delle 7:02 e fatto poi colazione in un bar a Trieste. Il navigatore mi diceva di essere in un paesino in Austria e per arrivare a piazza Goldoni mi dava un percorso a piedi di cinque giorni e mezzo, ho quindi trovato la strada andando a memoria e chiedendo qualche indicazione ai passanti. Non avrei mai pensato di essere in grado di muovermi con abbastanza sicurezza in una città nella quale ci ero stata soltanto una volta prima. Ma ormai mi sto quasi abituando: a UWC si fanno esperienze mai fatte prima, e si scopre che, proprio come ha detto Kurt Hahn, there is more in you than you think.
Questa settimana ci sono stati i compleanni di tre persone con le quali ho abbastanza legato. I festeggiamenti per il compleanno a UWC sono i festeggiamenti più belli che io abbia mai visto.
Il primo compleanno è stato lunedì. Domenica pomeriggio abbiamo fatto pancakes nella cucina di una residence tutor. Lunedì mattina alle 7 abbiamo svegliato la festeggiata cantando tanti auguri – io ho pizzicato la melodia sul violoncello -, poi siamo andati in mensa e mangiato i nostri pancakes con miele e la macedonia che avevamo tagliato poco prima.
Il secondo è stato giovedì. Cena a sorpresa per la festeggiata a porto con macedonia e pizza al taglio, durante l’orario del tramonto. Era bel tempo, ci siamo goduti ogni sfumatura dell’orizzonte e siamo rimasti lì a chiacchierare fino al buio.
Il terzo sabato. Io e le sue compagne di stanza saremmo andate alla gita a Venezia, la festeggiata no. Io le avevo comprato un set di quadernini, al quale ho aggiunto una breve lettera, le sue compagne di stanza avevano preparato diciassette bigliettini piegati a forma di cuore: seventeen reasons why we love you. Hanno sistemato tutto sulla sua scrivania prima di partire per Venezia alle 6:30, così che si è svegliata più tardi con questa sorpresa. Inoltre, la sera prima c’era stata per lei una festa a sorpresa nella spiaggia di Cernizza qui vicino.
Ieri sera c’è stato un altro open mic: ci riuniamo in fore dayroom, e chi vuole canta, suona, recita, balla. Esperienza commovente come l’ultima volta. Ieri però c’era molto meno gente, l’atmosfera era più intima, e abbiamo concluso cantando tutti insieme riptide. Non ho ancora capito come mai questa canzone sia così popolare al collegio, seconda solo a bella ciao.
Un evento che mi piace molto è il philosophy club: riunioni più o meno regolari (una volta al mese?) dopo cena in fore dayroom per discutere di un tema filosofico. La prima volta il tema è stato: is priviledge given or earned? , la seconda: has nature an instrinsic value? Should we protect it because it has a value within itself, or because we rely on it, it is valuable to us? Lucette, coperta e tè; alcuni dei miei momenti preferiti sinora al collegio.
I nostri secondi sono piuttosto stressati: sono i giorni in cui devono completare la loro extended essay. Non vedo l’ora che questo periodo sia finito, così da poterci passare più tempo insieme e conoscerli meglio. Noi primi stiamo organizzando l’EE show, una specie di spettacolo dedicato a loro che sarà in uno dei giorni successivi al completamento dell’EE. Stiamo avendo non poche difficoltà con l’organizzazione: ci sono molti disaccordi su come dovremmo eleggere la commissione per coordinare il tutto. D’altronde, per molti – tra cui me – è la prima volta ad organizzare un evento senza alcun aiuto, anche minimo, di adulti.
Un caro saluto,
N.